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ToggleIl ph dell’acqua
Per il benessere del nostro corpo, la qualità dell’acqua è un fattore importante. Tra i diversi parametri utilizzati per determinarne la sua purezza, la limpidezza e il sapore vi è il ph dell’acqua: un valore che identifica l’acidità di una sostanza, rientrante per legge in un range ben preciso.
In questa guida, andremo a considerare quello che c’è da sapere sul ph dell’acqua, come misurarlo e quali sono gli effetti sulla qualità di vita.
PH Acqua: cos’è e cosa significa?
Il termine ph acqua è una grandezza fisica che va a definire l’acidità e la basicità (definita anche alcalinità) del liquido. Quindi, attraverso il ph è possibile misurare l’indice di acidità di una sostanza, in base alla concentrazione degli acidi presenti, costituiti dagli Ioni Idrogeno (H+), e dalle basi, gli Ioni Idrossido (OH-).
Il simbolo ph deriva dal tedesco potenz (potenza) associato a quello dell’idrogeno (H), da cui la traduzione di: potenziale di idrogeno. Utilizzato per la prima volta dal chimico danese Soren Sorensen nel 1909, oggi è identificato attraverso una scala che va da 1 a 14, molto utile per misurare la qualità dell’acqua potabile, contribuendo a rispettare le sue proprietà organolettiche come purezza, trasparenza, odore e sapore gradevole.
Il ruolo del PH nell’acqua
Il ph dell’acqua ha un ruolo determinante sia per l’acqua da bere, sia per quella del rubinetto che, in quanto potabile, è utilizzata per diversi scopi, dal cucinare a fare il bucato, dalla pulizia personale, alla piscina, fino al funzionamento degli elettrodomestici.
Come riportato dal Ministero della Salute, i valori guida dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sottolineano come il ph influenza in modo diretto la qualità dell’acqua. Infatti, elementi come il residuo fisso, presenza di cloro e il ph sono incisivi nel determinare il sapore del liquido.
I parametri dell’acqua potabile sono stati stabiliti in Italia con il D.lgs. 31/2001, e aggiornati con il decreto del 23 febbraio 2023 che ha attuato i regolamenti UE. Il ph dell’acqua del rubinetto deve oscillare tra 6,5 e 9,5, quindi, eventuali variazioni di questo valore possono indicare la presenza di sostanze inquinanti e di perdite all’interno del sistema idrico.
Inoltre, il ph dell’acqua ha effetti anche sugli elettrodomestici e i sistemi tecnologici: un ph troppo acido o troppo basico può avere effetti corrosivi o incrostanti. Infine, incide in modo negativo anche su sostanze come il cloro, utilizzate per limitare la carica batterica.
Quando il PH dell’acqua è neutro, acido o basico
Per determinare il ph dell’acqua viene utilizzata una scala da 1 a 14. In base ad essa si considera:
- acqua con ph neutro: pari a 7;
- ph acido: valore inferiore a 7;
- ph basico: ph superiore a 7.
L’acqua pura ha una concentrazione di Ioni H+ e Ioni OH- uguale, definita come valore neutro pari a 7. Tuttavia, in natura il ph dell’acqua può essere molto diverso. Infatti, lungo il suo percorso dalla fonte, l’acqua si lega ad altre sostanze che andranno ad incidere sulla sua acidità o sul suo residuo alcalino.
Ad esempio, una fonte d’acqua presente in un terreno vulcanico può avere una maggiore acidità. Anche il contatto con gas naturali, può influenzare il ph portandolo ad essere inferiore a 7. Invece, le acque sotterranee e quelle di alcune sorgenti montane possono avere un valore basico e quindi superiore a 7. Infine, agenti esterni come gli inquinanti, possono cambiare il ph dell’acqua.
Come misurare il PH dell’acqua?
Misurare il ph dell’acqua diventa essenziale al fine di determinarne la qualità, oltre a rispettare i parametri previsti per legge. Oggi sono presenti diverse tecniche che permettono di stabilirne l’acidità anche in maniera autonoma:
- cartina tornasole: sono facilmente reperibili e reagiscono al ph dell’acqua indicando il valore in base a una colorazione. Basterà immergerle in un campione di liquido per effettuare subito la verifica;
- reagenti: sono sostanze che reagiscono con gli Ioni H+ o quelli HO- facendo cambiare colorazione dell’acqua;
- strumento phmetro: conosciuto anche come piaccametro è un apparecchio elettronico che permette di misurare in tempo reale l’acidità o la basicità dell’acqua.
PH Acqua da bere: migliori valori
Il ph ideale per l’acqua potabile, ovvero quella del rubinetto è stato definito per legge. Quindi, l’acqua migliore è quella che rientra nei parametri che vanno da un ph basico di 6,5 a uno acido di 9,5. Questi valori presenti nel sistema idrico italiano vanno a rispettare le direttive imposte dall’OMS e dalla Comunità europea.
Invece, un discorso diverso riguarda il ph delle acque minerali e naturali in bottiglia. In questo caso non è previsto un range obbligatorio per legge. Il motivo è strettamente legato al fatto che il nostro corpo è capace, in modo autonomo, di neutralizzare eventuali sostanze più acide o più basiche, mantenendo un ph adeguato alle funzioni chimiche delle cellule tra i 7,35 e i 7,45. In ogni caso oggi sono presenti in commercio acque in bottiglia considerate tra le migliori che hanno un ph che oscilla tra i valori 4 e 9.
PH Acqua e salute: quali legami?
Bere acqua è indispensabile per la salute del proprio organismo. In base all’età, al sesso e alla costituzione fisica è necessario assorbire al giorno una precisa quantità di liquido da un minimo di 1,5 litri.
È necessaria per le reazioni chimiche, permette di regolare la temperatura oltre ad idratare gli organi interni, la pelle e i capelli.
Tuttavia, diventa importante bere acqua con la giusta purezza, limpidezza e percentuale di sali minerali. In questo contesto il ph dell’acqua diventa un fattore da considerare.
Un ph troppo acido, per la presenza di una percentuale eccessiva di minerali può portare un odore sgradevole. Dall’altro, un’acqua con un residuo alcalino elevato creerà una strana sensazione di pesantezza in bocca. A questo si aggiunge che un ph non adatto produrrà effetti anche sulla pelle e sui capelli, producendo secchezza e irritazioni.
Inoltre, il ph dell’acqua va ad influenzare in maniera indiretta il nostro benessere incidendo nelle proprietà degli alimenti, dato che va a determinarne il sapore, l’odore e il colore.
[H2] PH Acqua Rubinetto: il ruolo dei Depuratori
Oggi, quando si apre il rubinetto non si ha la certezza di avere acqua di qualità con il giusto ph. In questo contesto, si opta sempre più spesso per l’acquisto di bottiglie di plastica. Una spesa che va ad incidere sul bilancio familiare, oltre a contribuire alla produzione di plastica e all’inquinamento ambientale.
In ogni caso non può essere una valida soluzione, dato che rimane sempre il problema del ph dell’acqua per l’utilizzo in cucina e per l’uso personale. Una valida alternativa per ottenere un’acqua pura, limpida, con un buon odore, un sapore gradevole e con il giusto ph è quella di utilizzare un depuratore d’acqua ad osmosi inversa di Vividacqua: un apparecchio di piccole dimensioni che verrà installato vicino al contatore o sotto il rubinetto e che in maniera autonoma permette di intervenire sulla composizione del liquido. Grazie ad esso si avrà la certezza di ottenere in casa acqua di qualità e con il giusto ph.
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